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Chirurgia ortognatica

La chirurgia ortognatica viene chiamata talvolta ortodonzia chirurgica poiché, cosi’ come l’ortodontista sposta i denti,  il chirurgo maxillo-facciale con la chirurgia ortognatica sposta una o tutte e due le ossa mascellari. Così come lo scopo dell’ortodonzia è di “allineare i denti” quello della chirurgia ortognatica è di “allineare i mascellari”.

Poiché muovendo i mascellari si muovono anche i denti, la chirurgia ortognatica è solitamente eseguita in concomitanza con l’ortodonzia in modo che i denti, dopo l’intervento, si trovino in posizione corretta. L’obiettivo della chirurgia ortognatica è la correzione di un ampio spettro di malformazioni maggiori o minori delle ossa mascellari e/o della faccia ed i suoi effetti positivi consistono in una migliore funzione  masticatoria, respiratoria, fonatoria unitamente ad un miglioramento dell’aspetto estetico.

Le persone che possono potenzialmente beneficiare della chirurgia ortognatica sono i portatori di importanti malocclusioni o malposizioni delle ossa mascellari. Lo sviluppo dei mascellari è un processo lento e graduale e talvolta il mascellare superiore ed inferiore possono crescere in maniera diversa uno dall’altro.
 

La crescita sbilanciata dei mascellari, i traumi o le malformazioni congenite possono generare problemi che necessitano di trattamento da parte di un team comprendente solitamente il chirurgo maxillo-facciale, l’ortodontista e spesso l’odontoiatra curante. 

Il chirurgo maxillo-facciale e l’ortodontista devono lavorare in stretta collaborazione. L’ortodontista è responsabile del movimento dei singoli denti in modo che questi si trovino in regolare occlusione dopo che i mascellari saranno riposizionati. Il chirurgo maxillo-facciale si occuperà dello spostamento dei mascellari dopo che l’ortodontista avrà eseguito gli spostamenti dentari.

Bisogna avere ben presente che il trattamento comprendente l’ortodonzia prechirurgica, l’intervento chirurgico e la riabilitazione post operatoria potrebbe richiedere mesi o addirittura anni  per essere portato a termine, a seconda della complessità del caso.

Testo tratto dalla brochure “guida per il paziente alla chirurgia ortognatica” a cura del dr. Franco Carlino, specialista in chirurgia maxillo-facciale.